La pastorella mia spietata

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General information

Author: Jacopo Sannazaro, 1504 in Arcadia. Egloga Prima, 91-106

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1. La pastorella mia spietata e rigida,
Che notte e giorno al mio soccorso chiamola,
E sta superba, e più che ghiaccio frigida;
Ben sanno quasti boschi quant' io amola,
Sannolo fiumi, monti, fiere, ed uomini,
Ch' ogn' or piangendo e sospirando bramola.
Sallo quante fiate il dì la nomini
Il gregge mio, che già tutt' ore ascoltami;
O ch'egli in selva pasca, o in mandra romini.

2. Eco rimbomba, e spesso indietro voltami
Le voci, che sì dolci in aria sonano,
E nell' orecchie il bel nome risoltami.
Quest' alberi di lei sempre ragionano,
E nelle scorze scritta la dimostrano,
Ch'a pianger spesso, ed a cantar mi spronano:
Per lei li tori, e gli arieti giostrano.