Cessate, omai cessate, RV 684 (Antonio Vivaldi)
From ChoralWiki
Music files
ICON | SOURCE |
---|---|
![]() |
File details |
![]() |
Help |
- Editor: Luigi Cataldi (submitted 2004-01-16). Score information: A4, 49 pages, 466 kB Copyright: Personal
- Edition notes: full score and individual parts also available.
General Information
Title: Cessate, omai cessate, RV 684
Composer: Antonio Vivaldi
Number of voices: 1v Voicing: Alto solo
Genre: Secular, Cantata
Language: Italian
Instruments: String ensemble, basso continuo
First published:
Description:
External websites:
Original text and translations
Italian text
Recitativo:
Cessate, omai cessate
rimembranze crudeli d'un affetto tiranno;
già barbare e spietate mi cangiaste
i contenti in un immenso affanno.
Cessate, omai cessate
di lacerarmi il petto,
di trafiggermi l'alma,
di toglier al mio cor riposo e calma.
Povero core afflitto e abbandonato,
se ti toglie la pace un affetto tiranno,
perché un volto spietato,
un'alma infida la sola
crudeltà pasce ed annida.
Aria:
Ah, ch'infelice sempre
mi vuol Dorilla ingrata,
ah, sempre più spietata
m'astringe a lagrimar.
Per me non v'è ristoro,
per me non v'è più spene.
E il fier martoro e le mie pene,
solo la morte può consolar.
À voi dunque, ricorro orridi specchi,
taciturni orrori, solitari ritiri,
ed, ombre amiche, trà voi
porto il mio duolo,
perchè spero dà voi quella pietate,
che'n Dorilla inhumana non annida.
Vengo, spelonche amate,
vengo specchi graditi, affine meco involto
il mio tormento in voi resti sepolto.
Nell'orrido albergo, ricetto di pene,
Potrò il mio tormento sfogare contento,
Potrò ad alta voce chiamare spietata
Dorilla l'ingrata, morire potrò.
Nell'orrido albergo, ricetto di pene,
Potrò il mio tormento sfogare contento,
Potrò ad alta voce chiamare spietata
Dorilla l'ingrata, morire potrò.
Andrò d'Acheronte sù la nera sponda,
Tingendo quest'onda di sangue innocente
Gridando vendetta farò,
Ed ombra baccante vendetta farò.