O dolcissima morte (Alessandro Grandi)

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  • (Posted 2017-10-13)  CPDL #46760:        (Finale 2014)
Editor: Wim Looyestijn (submitted 2017-10-13).   Score information: A4, 14 pages, 414 kB   Copyright: CPDL
Edition notes: MusicXML source file(s) in compressed .mxl format.

General Information

Title: O dolcissima morte
Composer: Alessandro Grandi
Lyricist:

Number of voices: 3vv   Voicing: STB

Genre: SecularMadrigal

Language: Italian
Instruments: Basso continuo

First published: 1616

Description: Dialogue between Adonis, Venus and a Shepherd.

External websites:

Original text and translations

Italian.png Italian text

O dolcissima morte del mio core.
Moro, moro beata mente.
Bella Venere mia qual' horti mire.
Che d'un guardo vestita sentio l'anima mia
da questi lumi velocissima mente,
ahimè, partire, ma in un punto sottentra per questi lumi a farmi.

Vivo insieme e beato il tuo bel volto.
Cosi men vivo sciolto da la vita de Vulgo
e mi fa vivo non più l'anima mia ma il tuo bel volto.
O fanciullo vezzolo pela de miei diletti,
fior de le mie delitie, cor de gl'affetti miei,
spirito e centro de le mie dolcezze,
paradiso gentil de miei pensieri.

Se tu cantando miri, se tu mirando mori,
io qui lanquisco in tanto al tuo mirare, al tuo morire, al canto.
Poiche io spirto mio, ahimè, mi lacia e core ad incontrar quel animato squardo poscia cader si lascia in grembo a i dolci accenti,
e bacia i tuoi sospiri, e le tue fugh'e i tuoi passaggi adora.
E trasformarsi vole ne le tue care note, ne l'aria che respiri.

Piena d'anime amanti,
perche tal' hor la bella bocca il canti.
Candidetti miei Cigni pallidette mei stelle,
ch'annuntiate l'Aurora a le mie gioie, deh, cantando spirate.

Questo spirito mio. Ecco che sospirando su l'ali d'un sospir a voi l'invio
non dee bocca divina già maneggiar cantan d'aria mortale.
Dunque prendete in don l'anima mia.
Ch'io qui rimango in tanto senza spirito vivo al vostro canto.
Se pur hor teco moria come vivo, come canto, Idola mio.

Ma se viviamo, me se viviamo uniam le dolci bocche.
Si che l'un l'altro beva i dolcissimi accenti al suo diletto,
e servano di coppe a l'amorosa sete i dolci baci.

Cosi cantando in bocca al mio diletto, armoniosa amante fato pietosamente,
che gli cadrà su'l cor musica pioggia.
E quel core gentile movend'al l'or soavemente il poisi.

Farà mentre perco te misura innamorata a le mie note.
Cosi cantando su l'anima al mio bene fiorirà sovra lei lo spirto mio,
e in cima a le mie note verrà'l mio core a salutarle il labro.
Trasanimar mi sento musico vezzosetto e questi accenti sono del mio foco vita lei fumi estremi.
Taci bocca pietosa. Fiorita de le porpore d'amore.

Non puoi morir ben mio, che su'l languido tronco, del tuo cor moribondo subito innestero io spirto mio.
O che soave innesto, d'anime innamorate, o, che confusion di spirti Amanti.
Tramontera di queste luci il lume per miracol d'amore
sul piu sitto meriggio del le nostre dolcezze.

Ed haurà fine in tanto, in silentio amoroso il nostro canto.
Ahime, ch'in ascoltando quei dolcissimi accenti
torna velocemente ad albergarmi in sen l'anima mia.
Cantiam, dunque cantiam lo Dio d'amore.
E vivano gli scherzi. Viva lo Dio d'amore e vivan sempre l'amorose morti.
E vivano gli scherzi. E vivano i diletti, in cui morte vital sentono i petti.