Come le limpide onde (Marianna Martines)

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Full Score

  • (Posted 2023-03-12)  CPDL #73022:     
Editor: Andrew Hathaway (submitted 2023-03-12).   Score information: Letter (landscape), 147 pages, 8.7 MB   Copyright: CPDL
Edition notes: Full score, landscape orientation.

Vocal Score

  • (Posted 2023-03-20)  CPDL #73125:   
Editor: Andrew Hathaway (submitted 2023-03-20).   Score information: Letter, 187 pages, 6.21 MB   Copyright: CPDL
Edition notes: Vocal Score.

Instrumental Parts

  • (Posted 2023-03-14)  CPDL #73061:    
Editor: Andrew Hathaway (submitted 2023-03-14).   Score information: Letter, 90 pages, 6.35 MB   Copyright: CPDL
Edition notes: Instrumental Parts.

General Information

Title: Come le limpide onde
Composer: Marianna Martines
Lyricist: Saverio Matteicreate page
Number of voices: 4vv   Voicing: SATB
Genre: SacredCantata

Language: Italian
Instruments: Orchestra

First published: 1770
Description: Text is a poetic setting of Psalm 42. The work is scored for choir and orchestra, and features 2 movements that use salterio.

External websites:

Original text and translations

Original text and translations may be found at Psalm 42.

Italian.png Italian text

Come le limpide onde desia
d’un ruscellino Cerva,
ch’é dal cammino e oppressa,
e dal calor:

Così quest’alma mia
te brama, e te desia,
quando sarà, che al fine
ti vegga, o mio Signor?

Io qui mi pasco intanto
di lagrime, e di pianto,
fra gente iniqua e perfida
così lontan da te.

E gli empi miei nemici,
che qui mi veggo intorno,
m’insultan ogni giorno:
"Questo tuo Dio, dov’è?"

A così indegni accenti
quasi rimango oppresso.
E torno a’ miei lamenti,
e più parlar non so.

Sol mi consola allora,
e sol mi dà costanza
la crudela speranza,
ch’un dì ti rivedrò.

Ah! Che di nuovo il piede
par che nel tempio io ponga,
parmi, che la tua sede
già torni a rimirar.

Parmi, che ascolti
il suono già delle trombe,
e parmi, che io pur gli usati
carmi cominci a ricantar.

Ma tu sperar non sai,
tu palpiti, o mio core:
Deh! Sgombra il tuo timore,
non palpitar così.

Perchè turbar mi vuoi?
Spera nel tuo Signore,
che i vanti, i pregi suoi
noi pur diremo un dì.

Spera, che il nostro Dio
in questo amaro esiglio,
a noi pietoso il ciglio
al fin rivolgerà.

Ei sgombrerà quel duolo,
ch’or ci ricopre il volto.
Ei nella patria, ei solo
salvi ci guiderà.

Così consolo al meno
il misero mio core,
Che la sua pace in seno
or più non sa trovar.

Finchè di te poss’io
sul monticello Ermone,
o sul Giordano, o Dio,
libero al fin cantar.

Quì sono in mar turbato
fra nembi, e fra procelle:
Già squarcia il tuono irato
dell’aria il fosco vel.

Cadon le pioggie, e accrescono
le torbide onde amare:
Quindi m’ingoja il mare,
quindi m’insulta il Ciel.

Sì fosco nembo oscuro,
sì barbara tempesta,
tutta sulla mia testa
già si sfogò finor.

E pur fra tanti affanni
di te non mi scordai,
e notte, e dì cantai
le lodi tue, Signor.

Ascolta i prieghi, ascolta,
io ti dirò, mio Dio,
tu sei sostegno mio,
speranza mia sei tu.

Perchè di me non curi?
Perchè fra’ tuoi nemici
questi anni miei infelici
io vivo in servitù?

Ma nell’ avversa sorte
gli affanni miei non curo
le barbare ritorte
non hanno orror per me.

Mi cruccia sol, che gli empi,
che quì mi stanno intorno
m’insultan ogni giorn:
"Questo tuo Dio dov’è?"

Ah! Tu sperar non sai,
tu palpiti, o mio core,
deh lascia il rio timore,
non palpitar così.

Perchè turbar mi vuoi?
Spera nel tuo Signore:
Che i vanti, i pregi suoi
noi pur diremo un dì.

Spera, che il nostro Dio
in questo amaro e siglio,
a noi pietoso il ciglio
al fin rivolgerà.

Ei sgombrerà quel duolo,
ch’or ci ricopre ilvolto,
Ei nella patria, ei solo
salvi ci guiderà.