1. Benedite il signore,
Opre del sempiterno e sommo Dio,
Dategli eterno honore;
Perch'egli e santo e giusto immenso e pio.
Di Dio Angeli sancti
Il Signor benedite alto e superno
Con dolci e vaghi canti
Benedite'l Signor ciel in eterno.
Chiare acque cristalline
Che sopra tutti gl'altri cieli siete,
Con voci alme & divine
Benedite il Signor che inanzi havete.
O voi perpetue, & sante
Virtu del immortal principio nostro
Di voi diletto amante
Benedite l'immenso Signor vostro.
Sole, ò luna, ò chiari
Occhi del mondo il Signor benedite
O stelle ò lumi cari
Del ciel, date al Signor lode infinite.
2. Mentre ti miro tenero bambino,
Il cor d'ardente foco
si sface poco a poco;
parto gentil d'amor, parto divino.
Vita mi sembri e morte insieme unita,
Con si soave nodo,
In cosi caro modo,
Che vita e morte sei dolce e gradita.
La pargoletta man da celest' occhi,
Ruba dardi amorosi,
Pensier gloriosi,
Ch'a mille e mille poi comparti e fiocchi:
Sole, di cui quest' altro Sole è un raggio,
Dilegua i folti abissi
E le piu oscure Eclissi;
Deh drizza in pace il mio torto viaggio.
3. Surge la chiara stella
ch'il vero sol produce;
Maria vergin'e bella,
che di gratia & d'Amor ard' & riluce,
Maria nasce fuggir' o pensier egri
E la terra gioisca e'l ciel s'allegri.
O voi ch'errando andate,
Fra li scogli & tempeste,
Fifa' in alto mirate,
A la stella gentil, più che celeste.
Ella vi condurrà per camin corto
Da questo mar di pianto al dolce porto.
Hoggi apparisce in terra
Il nobil tempio e santo
In cui l'antoqua guerra
Si cangia in pace, en' allegrezza il pianto,
Il tempio ove habitar, vuol per saluarno
L'eterno verbo fatto humana carne.
O voi che incontro à Dio,
Fate guerra peccando,
Fuggit' il senso rio
E'l mondo che v'occide lusingando
Correte al tempio, ove al gran Re compiace
Dare à ribelli suoi perdono & pace.
4. Tu piu pura di me parte migliore,
con vivo ardente zelo,
del sommo Re del cielo
canta l'alta virtu, l'eterno honore
Intime del mio cor parti secrete
Accompagnate il canto,
Ch'el sacro nome e santo,
Orna di lui, da cui lo spirto havete.
Sopra le stelle tien l'eccelsa e degna
Sede, e lo scettro altiero,
Del suo divino impero,
Questo Signore che sopra ogn' altro regna.
Opra de le sue mani in ogni parte,
Narrate le sue lodi,
E tu con vari modi,
Canta i suoi pregi, ô mia piu degna parte.
5. Alto Re delle genti
perche tanti guerrieri
Sol a miei danni intenti
s'armano arditi e fieri
come scosse faville
cresono i miei nemici a mill' a mille.
Molti f'alor pensando
voglion che la mia vita,
Sia dal tuo core in bando,
E che la tua infinita,
bontà di me non curi
onde gia del mio fin viuon sicuri.
Ma in sommo signore,
sei l'alta mia disesa
La mia speme, il mio honore,
Per te vedrassi accesaLa gloria mia gia stinta
E lieta l'Alma, c'hor di doglia è cinta.
6. Ringratianti o Giesu buono
ché nel tuo sacro Natale,
Posto hai fine al nostro male
et dite n'hai fatto dono.
Ringratiam l'omnipotente
Padre tuo, che s'è degnato
Di mandarti, & s'è mostrato,
Verso noi cosi clemente,
Ringratiam lo spirto santo
Per la cui virtù cencetto,
Sust' ò nostro Giesu eletto,
E cavasti Adam de pianto.
Ringratiam poscia Maria
Madre tua diletta e bella,
Che qual pura Colombella,
Ci recò l'oliva pia.
O Maria Reina pura,
Nel tuo parto hoggi gentile,
Rivente, e tutta humile,
Ti s'inchina ogni natura.
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7. L'eterno alto motore pasce la vita mia,
Qual dunque ha'l mondo ben che mio non sia
Ei qual faggio Pastore
M'adduce ove il terreno
di varii fior' e di verd' herba è pieno.
Voltando à Dio le spalle,
Lo spirto hauea smarita,
La strada che conduce à miglior vita
Ma al giusto, & dritto calle,
Le sua pieta l'ha scorta
E del suo grave error l'ha fatt' accorta.
Oue stampa il sentiero
Con l'ombre sue la morte,
Andrò sempre, Signore figuro, e forte,
Se m'accompagni, e spero
Di giunger al tuo Regno
Poi c'hor m'abbatti, & hor mi fei sostegno.
Tu minudrisci e pasci
Con larga mano, e vuoi,
Che'l mio nemico veggia i don i tuoi
Dolente te non milasci,
Ma cosi mi gouerna
Il tuo amor, ch'io son pien di gioia eterna.
8. Mentre lo sposo mio dorme & riposa,
Nel sonno de la morte aspra e penosa
Qui sott'il tronco dell'amata spoglia
sfogarò la mia doglia.
Croce, & voi ciodi, & spine insanguinate,
Il caro Sposo mio deh non svegliate,
Sin che fatia di pianto & di lamenti
Ancor io m'adormenti.
Piango, & è ten ragion ch'io pianga sempre,
El cor per gl'occhi in lagrime, si siempre,
Rimembrando l'ingrata di partita
Ch'io fei dalla mia vita.
Hor'à lui torno, & dolce conforto
Nelle tempeste mie rifugio, e porto,
Croce diletta, tu m'abbraccia, & prendi,
E al mio Sposo me rendi.
9. Unico figlio amato del padre almo splendore,
il tuo volto dal ciel tanto bramato
volge ad'un ch'ard'e muore hoggi che Madalena
Chiami si dolcemente a la gran cena.
Nel celeste thesauro,
Del' alto Re, e riposta
La Drama, ricca piu che argento, & auro,
Et la gemma nascosta
Nel vil fango alla luce
Riede, la qual via piu, che stella luce.
Giesù rifugio, & porto
Unica speme, & gioia,
Di quei che piangon il suo grave torto
Piacciati pria ch'io moia,
Pei merti di Maria
Dar pace a la mia vita trista eria.
Dolce madre & humile
A cui l'oblio non toglie,
Il ricordar lo stato basso, & vile
Di nostre ardenti voglie
Prego che si mia scorta
Et drizzi al porto la mia vita storta.
10. La tua carne, o Signore,
che di vergine hai presa
& di tal fuoco accesa,
Che gl'Angeli innamora.
Tua carne gloriosa,
E sì fulgida, e bianca,
Che'l sol di luce manca
Et non pur giglio ò rosa.
Tua carne è cosi pura
Che la carne onde siamo
Del' infelice Adamo
Tramura in sua natura.
Tua carne è carne santa,
Formata ala fucina
Nela fiamma divina,
Che Dio coptendo amanta.
Tua carne insieme accoglie
Quanto di ben si trova
Et con dolcezza nova
Satia le nostre voglie.
O bel virgineo Sposo
De l'anime pudiche
E di virtute amiche
Viene al mio cor doglioso.
11. Hoggi el Padre eterno
introduce il figluolo
Mezzo al terrestre suolo
onde s'adori.
Tutti i celesti chori
Volan' giusto alla china
El Re con la Reina
adoran lieti.
Chi Maria Verginella
Saluta con diletto
Perche sente net petto
nova gioia.
Cantan le belle squadre
Canto amoroso e pio
Gloria nel Ciel à Dio,
e in terra pace.
Gode il fanciul, che giace
Vedendo il Paradiso,
Che per veder suo viso
in serza cala.
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12. Vidi una verginella
che si stava in una capanella
& Iesu contemplava.
Figlio dicea del somo eterno padre
& figlio hoggi anchor mio
che ben ti sono Madre,
se t'ho generat'io
come mirando nel tuo dolce viso
mi s'apre il paradiso
Cosi dicendo fisso lo mirava.
Dunque e pur vero ch'io porto nel seno
quel divino tesoro
che faceat' a pieno
tutto celeste choro
tanto ch'io movo ad amoroso zello
gli angeli anchor del cielo
cosi dicendo fisso l'abbracciava.
O me felice sopra ogn' altra in terra,
Che stringo le tue membra
Se non fosse la guerra
Con sospir mi rimembra,
Se non fusse ch'a tempo hai dura sorte,
Mi priva acerba morte,
Cosi dicendo forte lagrimava
L'afflitta verginella.
'13. Fammi un bel cor, Signore,
in cui t'ami & honori
& faccia a tuoi thesori
honesto loco,
manda quel vivo foco
ch'abrusi e che consumi,
gl'indegni miei costumi,
& mi rinovi.
Tu charità infinita
Che vinci ogni mio male
Dammi un bel cor nel quale
ogn' hor ti senta
Si che l'Alma contenta
Si goda in fe vederti,
E in bel cor come merti
Ti posseda.
Felice ricca preda,
Preda d'Amor, e pace,
Quando fia mai capace
Del tuo dono?
Quando sia degno trone
Amor di tua bontade
Che con tanta pietade
A me t'inchini.
14. Nasce'l mio gaudio interno
la gioia del cor mio
Perche vedo te Dio
che m'amast' ab eterno.
Tu faito non havesti
giamai cosa creata,
Se non che far beata
L'anima mia volesti.
Per me creasti il mondo,
Per me ti facesti huomo,
Per ch'io m'abello & como,
Et sempre ho'l cor giocondo
Corta del mar l'arena,
conta del ciel le stelle,
Et l'altre cose belle,
Onde la terra è piena.
Quante son creature
Nel mondan cerchio auol e
Tante sono, & piu molte
L'allegrezza m'e pura,
Er piu perfette ancora
Fian quand' o mi rinesta
Della spoghara esta,
Che pura dise m'accora.
Ma tutto mio ben nasce
Da quel amor fontale,
Che mi volse far tale,
Anzi ch'io fussi in fasse.
15. Hor che la fredda neve e'l duro gielo
Al caldo si distilla
nella stagion tranquilla
ne piu ricopr'oscura nube il cielo
E con la focsa not.te fugge l'inverno
alle gelate grotte.
Che piu giaci alma mia, che non ti deste
Ecco per la campagna
La torte si lagna,
E la vita di gemma si riveste
E tra le foglie
L'hispido fico, i primi parti accoglie.
Porgi l'orechie à gl'amorosi accenti,
Del tuo diletto sposo,
Che t'invita al sposo,
E in mezzo ai gigli, e a gli odorati unguenti
Verso il metigge fiede
Di gemma ornato, e te sol brama, e chiede.
Vanne a neder le folte chiome a nere,
Gl'occhi pien di splendore,
Dove s'annida amore,
La frontera lieta, e'l collo, ch'a vedere
Terso auorio simiglia,
E la sua faccia candida e vermiglia.
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16. Donna celeste che Dio sei Madre,
hogg' al tuo parto scendon mille squadre
d'Angioli santi
con dolce canti
Maria felicete.
Donna sublime, ch'hai portato in terra
La vera pace, e a noi tolt' hai la guerra,
Satan s'adira,
il ciel s'ammira
Gioisca'l mondo in te.
Donna ch'avogli dentro a le tue braceia,
Colui che tutto l'universo abbraccia,
Fatto bambino
Et picolino
Lo stringi forte à te.
Donna in cui sono tan bellezze sparse
Che'l verbo eterno, risguardoti, & arse,
Hora ridendo
Ti sta godendo
Felice dunque te.
17. O fra quanti giamai nacquer d'Adamo
formosa Verginella
O Madre de viventi, Eva novella,
Te rive risco & amor poi che santa e bella.
Lodi pur chi vorrà Donna gentile
Quantunque altera sia,
Ch'a merti non può giunger di Maria
Donna par ne simile
Non fu giamai ne fia.
Cede à lei qual piu santa in libro è scritta,
Non pur Donna infidele,
E stor ch'al gran furor troncò le vele,
Cede, cede Giuditta
Et la bella Rachele.
Ma che parlo io di rai, cinser l'alma,
Qui di corporeo velo,
gli Angeli stessi, gli Angeli del Cielo,
Danno à Maria la palma,
Con riverente zelo.
O Faggio scorta de gli huomini in terra,
E sù nel Ciel Regina,
Riparatrice di doppia rovina,
Soccorri ala mia guerra
E al mio favor t'inchina.
18. Stava al pie della croce
Onde prende a il figliuolo
La Madre in piant' in duolo
stupida e senza voce.
Di cui l'afflitto core,
La mesta alma, & dolente
Trapassò fieramente
Coletto di dolore.
O quanto afflitta, e quanto
Ful' al ma benedetta
Di quella Madre eletta.
A partorir il sanso.
Dolevasi gemendo,
E per dolor tremava
Mentre fissa mirava
Lo spettacol' horrendo.
Qual cor non piangeria
Se vediete Madre
Fra l'infedeli squadre
Posta in tanta agonia
Chi potria non languire
Se con attento ciglio
La genuatrice e'l figlio
Vedesse in tal martire?
Per suoi figli ribelli
Per lor grave delitto,
Vide Giesù trafitto
Et pien d'aspri flagelli.
Vide il suo dolce nato
Mandar lo spirto fuore
Dal' affanato core,
povero, & desolato.
O Madre d'amor santo
Fammi sentir la forza
Di duol, che non amorza,
Perch'io fia teco al pianto.
Fà che'l mio cor tutt' arda
In amar Christo Dio
Fa ch'al suo gran desio,
Non sia mia voglia tarda.
Madre santa, la piaghe
Stampa del crucifisso
Dentro lo mio cor fisso.
Et di ciò sol m'appaghe.
Prego meco dividi
Le pene & le ferite
Che'l tuo figlio ha patite
Per dar a me suddidi.
Fà ch'io con pronta voglia
Teco piana, & mai sempre
Finche lo cor si sempre
Con Giesù mi condoglia.
Appresso'l legno santo
Star teco in compagnia,
Sempre mio cor desia,
Con singulto, & con pianto.
Quando sia che'l forzisca
O Regina di gratia,
Deh fa mia voglia satia,
Fà ch'io teco languisca.
Fa che co'l cor doglioso
Possa pensar la morte
Et la spietata forte
Del mio diletto sposo.
Fà ch'io rimanga essangue
In veder le sue pianghe,
Fa ch'el mio cor s'allaghe,
Nel' amoroso sangue.
Cosi di fiamma accediaP
er te Vergine pia
Nel di tremendo fia
Da'l nemico disesa
Cosi di croce armata
Viva al mondo sicura
A Dio diletta & pura
Nel suo sangue lavata.
Poi lo spirto vivace
Dal corpo al fin diviso
Trovi nel Paradiso,
Gloria letitia, & pace.
Amen.
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19. Io vo vendetta far contra me stesso
il mio corpo punire
Per l'horribil accesso
che piu volta ho messo
Di far il lume di ragion morire.
Et vie piu, per la gratia hebbe in disprezzo
Per cui die sangue Christo,
Tal di me fece apprezzo,
Et non v'era altro prezzo,
Ahi ch'io l'uccisi col mio viver tristo.
Che dirò dela gloria ch'io prendei
Gloria, che sol bastante.
A far che l'huom si bei
E riposto tra Dei
Goda il bel lume dele luci sane.
Nessun mi dica ch'io non faci lutto
Di si grave cordoglio,
C'havendo il vitio brutto
Ogni mio ben disrutto
Tacer non posso, & simular non voglio.
Prendi la sfreza, prendi & te castiga,
Ne sij scarso ala pena,
Versa con larga riga
Fin che'l terren s'rriga
Pianto dagl' occhi, & sangue d'ogni vena.
20. Il mondo stolt' & pazzo
Prende di me solazzo
E forridendo dice:
guarda quest'infelice
Che, mentre e tempo di poter gioire,
Piangendo vuol morire.
Lei è bella & fiorita,
Men' in amara vita,
I giorni l er'in vano
Lascia passar l'insano,
Senza gustar che cosa sia dolcezza,
O che stava sciochezza.
Va solitario & mesto
Il rider ghe molesto
Fugge la compagnia
Piu ch'una serpe ria
Miser' & sfortunato, che ci trova
In questa vita nova.
Non cura piu gl'honori
Ricchezze ne favori
Quant' ha il mondo di bello
Lui lu stima per sello
Dhe ch'humor, che pazia egli cotesta,
Che gl'entrat' hor in testa.
21. Giunto che fu quel giorno
Nel qual nostro Signore
Spinto dal gran Amor' corse' ala croce.
Parlò non la sua santa
Et benedetta Madre,
Dicendoli: il mio Padre vuol ch'io mora,
Restate ò Madre in pace,
Non posso far dimora.
Cosi detto partendo
Pres'el bascio di pace
Et come Angel verace cors' amorte
Perche l'è gionta l'hora del partire
Non cosi fuor del' arco
V'uscita una saetta.
Feri con tanta fretta cerva mai,
Com'il cuor di Maria
Quest' ultime parole,
Della diletta prole del suo ventre
Bramava dar riposta
Ma l'acerbo dolore
Che gli preama il cuor no'l permetea.
22; Onde che l'aureo crine
del piu lucente giro
Si risplendente e bello hoggi rimiro
Pero che piu bel sole con suo candido velo
l'aria rende serena e chiaro il cielo.
Ond' è che della Luna,
E l'un' e l'altro corno,
Splende si che di notte adduce il giorno.
Nova luce ce v le apporta
Donna leggiadra, e bella,
Del suo Dio genitrice e sposa e ancella
Ond' e che gli alti lumi
Di quei stellati chiostri
Si vaga mostra fanno' a gli' occhi nostri?
Hoggi fonta le stelle,N
ova stella di pone,
Perche alte stelle eterne luce done.
Ond' e che lieti e gai
I pargoletti amori
Spargono in terra gigli, rose e fiori.
Tra le pungenti spine
Candido intatto giglio
In grembo hoggi risidede al caro figlio.
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