Signor, le colpe mie (Orlando di Lasso)
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Prima parte
Signor, le colpe mie
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-30). Score information: Letter, 3 pages, 298 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Secunda parte
Padre, rivolgi i pietosi occhi
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-30). Score information: Letter, 4 pages, 296 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Tertia parte
Stanco di lagrimar
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-30). Score information: Letter, 4 pages, 297 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Quarta parte
Voi, che di prave
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-30). Score information: Letter, 4 pages, 318 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Ultima parte
Fugga e nasconda'l volta
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-30). Score information: Letter, 2 pages, 183 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
General Information
Title: Signor, le colpe mie
Composer: Orlando di Lasso
Lyricist: Francesco Beccuti
Number of voices: 5vv Voicing: SATTB
Genre: Sacred, Madrigal, Sacred song
Language: Italian
Instruments: A cappella
First published: 1584 in Continuation du mellange, no. 31
2nd published: 1587 in Madrigali a 4-6 voci novamente composti, no. 9
Description:
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Original text and translations
Italian text
1. Signor, le colpe mie danna e correggi,
Senza sdegno e senz' ira,
Nè per me chiuda tua pietade'l seno;
Ma con la man, onde contempri e reggi,
Il ciel, ch'intorno gira,
Sostien la vita mia, ch'omai vien meno.
E'l ciglio tuo sereno,
Conforti l'alma, che paventa e trema,
Nè indugiar più, ch'io son al'hora estrema.
2. Padre, rivolgi i pietosi occhi e guarda,
Morte, che già mi sfida,
Odi l'ultimo suon de' miei lamenti,
Non sia la gratia tua, non sia più tarda.
Senza te, luce e guida,
Se l'alma parte e fian quest' occhi spenti,
Fra gli eterni tormenti,
Come potrò, signor, chiamarti e come
Tener memoria del tuo santo nome?
3. Stanco di lagrimar non satio ancora.
Farò di pianto un fiume
Nel letto, fin ch'ogni mia macchia lave.
Già l'occhio mio si turba e si scolora
Nel tuo furor il lume;
E giace'l corpo mio misero e grave,
E perchè più non have
Chi gli ministr' il suo vigor interno,
Son fatto gioco a miei nemici e scherno.
4. Voi, che di prave e scelerate voglie
E d'opre ingiust' et empie
Portate sozzo'l cor sempre e la mano,
State a me lungi! Che'l signor accoglie
I miei preghi et adempie,
E fa'l vostro sperar fallace e vano!
Fugga da me lontano
Il mio nemico, e chi con falso inganno
Del mio pianto si ride, e del mio danno.
5. Fugga e nasconda' volto ogni aversario,
E d'alto scorno tinto
Resti confuso eternamente e vinto.
Francesco Beccuti, after Psalm VI